Dove mangiare il tartufo in Umbria
Per molti Umbria è sinonimo di “tartufo”. E hanno ragione. Scopri dove mangiare il tartufo in Umbria e segnati le tappe per il tuo prossimo weekend
Nero, bianco, pregiato, c’è solo l’imbarazzo della scelta su dove mangiare il tartufo in Umbria, una regione così ricca di questo nobile alimento che offre molto di più di una grattugiata su un piatto fumante di tagliolini, ma una miriade di ristoranti specializzati e alcune sagre.
Cos’è il tartufo?
Prima ancora di assaporarlo, scopriamo cos’è il tartufo: è un fungo ipogeo, ovvero che vive sotto terra, con una forma di tubero. Presenta una corteccia, che racchiude come in uno scrigno una massa carnosa, è costituito in percentuali alte di acqua, fibre, sali minerali e altre sostanze fornite dall’albero con cui vive in simbiosi.
Il tartufo, infatti, vive in rapporto stretto con le radici di alcuni alberi come la quercia, il nocciolo e il pioppo. Il suo aspetto dipende molto dal terreno in cui si sviluppa.
Visto che molte persone se lo chiedono: il tartufo è un cibo sconsigliato in gravidanza, sia perché cresciuto sotto terra sia perché da consumare fresco e crudo. Preferibile anche evitarlo in allattamento, o comunque è da consumare in maniera morigerata.
Dove mangiare il tartufo in Umbria
Abbiamo un consiglio da cui iniziare: vegetariani e non, è vietato fermarsi al tartufo. Davanti avete una tradizione di sapori incredibile, autentica, millenaria, capace di stupire con affettati, primi piatti di pasta fresca, zuppe, legumi e torte salate. Piuttosto provate a chiedere, a indagare, scoprite gli abbinamenti del luogo dove vi trovate e abbinate il tartufo ad altri ingredienti capaci di esaltarlo.
Se state cercando il locale perfetto dove sedervi nella prossima vacanza in Umbria, ne vogliamo nominare quattro, sparsi nelle vicinanze di Borgo Giorgione, pronti per ottime ricette antiche?
Trattoria Bruno Coppetta, a pochi minuti da Borgo Giorgione, nella incantevole cornice di Città della Pieve. Consigliamo di prenotare, sempre, perché è un ristorante ben noto in cui è difficile trovare posto. Lasciatevi guidare in questa atmosfera incantevole e assaporate il tartufo…
Ristorante da Gregorio, in località Morrano Nuovo, conosciuto da più di trenta anni per la sua ars culinaria, qui è famosa la ricetta “Terrina di Piccione con pane tostato, riduzione di lamponi e tartufo estivo”. A 40 minuti circa dal borgo
Trattoria La Palomba, anche questa ad appena 40 minuti di auto dal tuo appartamento dentro Borgo Giorgione. Un ambiente familiare, dove ad occupare il primo posto sono la pasta fatta in casa e la carne. Qui consigliamo sicuramente gli umbrichelli al tartufo. Segnalato anche dalla Guida Michelin.
Tenuta di San Pietro al Pettine, leggermente più lontano, ma perfetta tappa sulla strada tra Borgo Giorgione e Spello. Ristorante premiato da Puntarella Rossa per prezzi bassi e alta qualità, qui troverete la giovane chef Alice Caporicci, con un menù fisso degustazione a 30,00€ davvero sorprendente.
Seven Cafè, a Monteleone di Orvieto a pochi minuti da Borgo Giorgione, un luogo sereno e informale, gestito da due fratelli, Andrea e Michele, che sono autentici cercatori e amanti del tartufo. E proprio per questo sanno bene come valorizzarlo. Sedetevi e lasciatevi consigliare.
E per un approccio più avventuroso, perché non partecipare alla nota Sagra della patata e del tartufo a Pietralunga?
Come conservare il tartufo
Se oltre ad assaporarlo in una delle sue favolose decantazioni, volete anche riportarlo a casa e cucinarlo a piacimento, il tartufo deve essere conservato con precisione.
Una volta arrivati a casa potete avvolgere il tartufo in carta da cucina assorbente (da cambiare almeno una volta al giorno) e metterlo in frigo. Così manterrà le sue proprietà ed il suo sapore per circa dieci giorni.
Per periodi più lunghi è possibile anche conservarlo in freezer, preferibilmente a scaglie e ben asciutto, per non avere sorprese al momento dell’apertura.
Per pochi giorni è possibile anche conservarlo sott’olio (sempre in frigorifero), mentre è da evitare il celebre metodo della conservazione in barattolo con il riso, efficace per pochissimo tempo.

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